lunedì 24 maggio 2010

Mia madre.

Eri la più bella tra le donne
e non dirlo sarebbe come tirar Madonne
Un’offesa alla natura
che ti ha donato tanto
per farti poi straziar dal pianto.
Anche il morbo
ch'ora ti possiede
di te si è innamorato
e della tua bellezza oggi
ne ha fatto scempio
sacrificandoti
rinchiusa per sempre
a vivere in un tempio.
Per questo io lo maledico
e pubblico la tua foto
come gesto proibito
per restituirti la dignità
racchiusa in quel semplice
tuo sorriso.
Elisena
DEDICATA AL SORRISO DI MIA MADRE, DONNA DI STRAORDINARIA BELLEZZA.

lunedì 17 maggio 2010

Il coraggio di essere se stessi.

In frantumi la teca
custode dei sogni di bambino
dopo la confessione
cancella da quel viso
l’ombra del primo sorriso
che a morsi di labbra
svanisce inghiottito.
Oggi è uomo
quel bimbo che amava
ma l’attesa di vita
è tramutata in vergogna
lui ama un uomo
non una donna.
E se questo è il peccato
ne subisce la condanna
della porta che si chiude
all’esilio forzato
da quel giudice
che lui chiama mamma.
Non ci sarà appello
alla sua dichiarazione
essere gay

 per troppi è solo disonore
E il pregiudizio
predomina sull'amore
privandolo ingiustamente
della luce
e del sole.
Elisena


venerdì 14 maggio 2010

Povere donne.


Donne
 alcune son marionette di porcellana
manovrate da croci

 con fili invisibili
dalle mani di padri 

di mariti
 di lenoni
che di loro sono i padroni
Donne

 alcune costrette
a non mostrare il proprio corpo
ne il proprio volto
che da un burqa coperto
ferisce il mistero
perché nessun maschio
di loro ne avverti il desiderio
Donne

 alcune private dei propri figli
e condannate a madri indegne
per un comportamento sbagliato
che se tenuto da un uomo
diversamente sarebbe stato giudicato
Donne
 bambine del proprio sesso mutilate
e da grandi spesso lapidate
Donne sole
Donne schiave
Donne violate
Donne giovani
Donne vecchie
Donne bambine
Donne

 semplicemente e solo donne
presenze di vita medioevale
in questo XXI° secolo
ancora da riscattare.

Elisena

mercoledì 12 maggio 2010

TEMPESTA

Mentre cammino nelle vie del centro
il vento stravolge il sole
inviandogli contro
un esercito di nuvole
che schiave nel vortice
son costrette a ballare
l’antica danza del ventre
coprendo l’astro completamente.
E cade l’ombra sulla città
mentre danzano le nuvole
dall’estasi sfrenate e
sudano pioggia
E piove terra su terra
acqua nell’acqua
Lacrime sugli uomini
Pianto sui morti
Ed io resto immobile
coi piedi impantanati
nella pozzanghera della vita
davanti al triste scenario
di una natura impazzita.
Non posso fermare
il mio destino
e prima che il fango diventi cemento
vado avanti
e a fatica attraverso quel muro
di acqua e di vento
come fradicia anima
persa nello sgomento.
Con passi pesanti
ingoio le lacrime
 delle mie vesti bagnate che
al corpo incollate
dissetano la paura
ricoprendo d'acciaio
le mie mani
pronte
alla sfida del domani.
Solo i morti dal pianto
non potranno asciugarsi
perché dal loro ombrello
di marmo e di croci
l’acqua non passa
ma cattura le voci!
Elisena


domenica 9 maggio 2010

La stella di Arcopal.

Mia madre è una stella di arcopal blu
Le stelle di arcopal blu si confondono
Tra le nuvole quando il cielo è coperto
E si mimetizzano nella notte
Perché non brillano più.
Elisena 




Dedicato a mia madre con l'augurio che possa riacquistare la sua luce!

mercoledì 5 maggio 2010

Una poesia x te.

La poesia più bella
 è quella che non ho mai scritto
Le frasi d’amore son sempre le stesse
ma le persone che le sussurrano sono diverse
E non c’è frase che non sia già stata scritta
ma ogni volta un’altra voce l’ha letta
E la mia poesia più bella sei te
Te che non sei da scrivere
Te che che non sei da leggere
Te che sei solo d’amare!
Elisena


domenica 2 maggio 2010

Al di là dell'oltre.

Ho cercato di guardare dentro l’apparenza
e ho imparato che c’è l’oltre
oltre le mura di una casa
oltre gli specchi
oltre le montagne
Ho cercato la conoscenza dell’anima
e ho imparato che è difficile
Si apre a pochi 

mostrandosi nuda
Ho cercato di parlare altre lingue
e ho imparato che bastavano solo gesti
Aprire la porta
spezzare del pane
un saluto accennato
Ho cercato la giustizia
e ho imparato la disonestà
dalla bilancia mal tarata
alla legge del furbo
e la difesa per pochi
Ho cercato il perdono
e ho imparato la vendetta
dell’odio che ravviva il ricordo
nella bestia che sazia
infierisce la preda ormai carogna.
Ho cercato la ricchezza
e ho imparato a guardarmi vicino
L’acqua che scorre dal rubinetto
Nessun tuono di cannone
L'impavido susseguirsi di giorni e di notti
Ho cercato l’amore
e ho imparato a dare
senza violenza
senza pretesa
senza un fine
Ho cercato il senso della vita
e ho imparato ad accettare la morte
Ho cercato il senso della morte
e ho imparato a vivere
senza smettere mai di cercare.

Elisena