Non ero scalza
quando ho calpestato
terre che non erano promesse
terre che non erano promesse
ne assetata
quando ho
visto
prigioni nei campi a cielo aperto
prigioni nei campi a cielo aperto
e il sole piegato
torturava braccia e schiene
E non ero china
quando arrampicavo
i grandi gradini di scale sacre
che riportavano al
niente
E nelle periferie
anonima
anonima
ho aperto la mente
nel colore d’ogni pelle
d’ogni sesso
d’ogni gesto
E davanti al mare
ed alle alte vette
ho capito l’inganno
dell’odor del sacro
che mistifica in terra
per chi
come me
come me
non ha branchie o ali
per arridere al dolore!
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