La notte è nel giorno
che sale in fretta le scale
apre la porta
butta fuori i silenzi
e la rabbia li morde
Silenzi di nebbia
nella stanza di vetri appannati
dove il domani sbiadisce
in fondo alla strada
in fondo alla strada
fra le auto in sosta
truccate dal nero
dei lampioni già spenti
nei falsi tramonti
Silenzi
nei rumori dal mare
vanno e vengono
come l’onde
e sul breve orizzonte
c'è un asciutto deserto
dove impera la sete
E io schiava non dormo
... non bevo
se d’acqua vera non è
quell’espressione che veste
la sola pozzanghera
che assolve la sete
che assolve la sete
che trasforma il silenzio
e porta al mare la voce
e vicino quel sole lontano
che scalda le labbra
annega la rabbia
e tralascia il silenzio
con un bacio di bocca