domenica 11 aprile 2010

La scarpa.

E’ mattino.
La striscia continua divide l’asfalto.
L’uomo cammina sul bordo distratto.
I passi son lenti.
Le scarpe malridotte.
E’ un uomo di strada.
E’ un uomo che vive di notte.
Residui di cibo galleggiano nel vino
racchiusi in quella specie di botte.
Con passo traballante s’avvia alla tana
la barba è incolta

 i panni son sporchi
e la mente è lontana.
Le palpebre flosce

 l'alito appestato
e i denti cariati 

rivendicano un sorriso
abbandonato nel passato.
Giovani gli occhi del clochard consumato
che male deambula e cade sul selciato.
Il sole è già alto e acceca la vista
e forte è lo schianto che sorprende l’autista.
La barba era incolta

 i panni eran sporchi
ora il sangue ne lava i pidocchi.
Era una vita senza prezzo ed onore
era una vita da gettare in un secchio
la macchina invece

 costava parecchio.
E’ mattino.
La striscia continua divide l’asfalto.
Sul bordo giace una lacera scarpa
ultima traccia d'un randagio

 che camminava distratto.
Elisena


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