Vorrei che il cielo mi bucasse lo sguardo
entrandomi negli occhi
e percorrendomi le labbra
e percorrendomi le labbra
Vorrei spiegare i capelli
affinché il vento possa sconvolgerli
attraverso un respiro
Vorrei disegnate le mie mani
e resa la bellezza alle mie gambe
a questo mio corpo informe
infagottato da un manto
che tutto copre tutto
tranne la voce
tranne la voce
Così trasfigurata la morte m’è vicina ed io...
Io che non ho corpo e sono ombra
scaravento la mia supplica
dove non c’è altare
per esser tirata fuori da quest’abito talare
che non veste il peccato
ma origina l’insulto
cancellandomi dal mondo
per esser tirata fuori da quest’abito talare
che non veste il peccato
ma origina l’insulto
cancellandomi dal mondo
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