Una notte il mondo ha visto
pastori e greggi abbandonar presepi
e stelle comete spegnersi dietro avvizzite siepi
Ha udito il canto triste d’una zampogna
cullare il bianco della neve
mentre zitta cadeva in una fogna
E il suono buio di campane offese
riscrivere il principio
in cielo
ripudiando
Chiese
E a quella notte
così diversa d'altre
così fredda
così distante e sola
nella disperazione in cui moriva il mondo
nella disperazione in cui moriva il mondo
qualcuno ha dato un nome
Forse è proprio quellala notte di Natale
la notte in cui ogni uomo
con la sua capacità d'amare
può far tornare le stelle a brillare
vedere la neve cadere
e greggi e pastori
dentro ogni presepe
E in quella notte il mondo
a tutti ci ha indicato
la possibilità infinita
per rivestir d'amore
questa nostra miserevole vita
L'esempio è custodito
negli occhi d'un bambino
nello stupore del suo sguardo
a cui spetta a noi soltanto
dipingerne il colore
che per sempre ne allontani
assieme a freddo e a fame
i frutti dell'orrore
E se fosse nostro figlio
non c'è alcun dubbio
che ce lo stringeremmo al petto
più d'un gesto d'amore
quella certezza d'affetto
il lottare per lui
per un mondo migliore!
Elisena
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