Dal diario disastrato
della mia vita strampalata
Mi trovavo in una pagina calda
d'un clima impazzito
senza un ventilatore in grado di
raffreddare i ricordi
visto che non tirava nemmeno un filo di vento
ed avevo perso la chiave del paradiso
per aprirmi una soluzione di vita
Presi in mano il mio destino
quello che chissà chi
aveva scritto per me
in un mazzo di tarocchi
ma anche questi
col caldo
non erano diventati altro che
degli stupidi mandarini fuori stagione
e senza più dolcezza
Avrei dovuto smettere di sudare
per non bagnare quei ricordi
appiccicati come mosche sui miei occhi
altrimenti
poteva sembrar pianto
E il pianto si sa
squaglia il trucco
Quel trucco che io
ostinatamente
costringevo a farmi con costanza
regalandogli sempre la stessa sfumatura
per ingannare me stessa e la vita
Perché come al solito
ero quella persona ripetutamente sbagliata
in un giorno di caldo sbagliato
senza una chiave di ferro per aprire il vento
sul mio trucco impeccabile
impiastrato di ricordi sudati
densi come l'inchiostro
Elisena