Vorrei che in questo mio tempio
il tempo non erodesse
i bordi ormai ingialliti
delle scene della nostra vita
e che il mio corpo restasse giovane
come il sentimento
che s’agita bambino
nei capricci ancor vivi della mia gelosia
compagna e vestale della tua anima
scovata e disseppellita
tra il mare e il mistero della vita
che c’ha fatti incontrare
Il matrimonio eterno
in un giorno impari
non aveva fedi da indossare
e denudato dall’abito bianco
glorificava nudo sullo scabro altare
Utopistico peccato
condannare al sacrificio l’immenso tempo
delle onde e dei pesci
testimoni d’un’ambizione
spintasi oltre ogni ragione
E allora chiudo le finestre al tempio
affinché la luce spandi delle rose
la freschezza attorno
e la penombra sgoccioli al profumo intenso
dell’assenzio e dell’incenso
scevri d'ogni età del tempo
unico e sommo sacerdote
di questo nostro alacre amore!
Elisena
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