Pensavo a
tutte quelle ore
finite nell'eterno d'ogni mia imperfezione
a quei minuti che non avevo mai voluto guarire
e guardavo incredula quell'assurda
scarpetta
che mi
calzava il piede come se fosse
un guanto
Avevo atteso
l'amore
e ora che l'avevo
trovato
temevo di non
saper dar vita alla mia
favola
In fondo io
per camminare
avevo bisogno
di due scarpe.
Elisena
Avrei voluto fotografarti cosi.. con quel sorriso che ti distingue con quella leggera follia che mi lascia impazzire..
RispondiEliminaM.
Le ore che finiscono nll'eterno di ogni tua imperfezione mi piacciono molto. Rassomigliano alle mie, che nuotano in un mare di imperfezione, mai riuscendo a galleggiare, dovendo io sempre mulinare braccia e piedi. Forse perché nell'acqua si va seminudi non mi occorrono de scarpe. Anche tu comunque tieni presente che per camminare bastano i piedi nudi, non c'è bisogno di scarpe.
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