Rapita di musica evado
incontro le note
e penso a loro
ai grandi poeti
alle loro mani che non potevano suonare
una tastiera di lettere
e cancellare
e poi riscrivere
e copiare
e incollare
perdendosi
com’io adesso scivolo delirante
nel preludio d'un pianoforte
Le note ispirano
suggeriscono suoni d’inchiostro
e la stanza amplificata
s'inonda di velluto
Dio che dolce droga è lasciarsi andare
fra frammenti di passato
ed emozioni incomplete da vivere domani
mentre scorro la tastiera
fotografando la mia vita
nella vendemmia di un buon vino
da bere ad occhi chiusi
per restare ancora io
unica protagonista
in questa stanza deserta
dentro le note
nel tempo
nel disordine
di queste onde!
Elisena
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