Parlo alla tavola del giudizio
allestito dietro il sipario d’un teatro
allestito dietro il sipario d’un teatro
Offro da bere il mio sudore
e suoni di scheletri d’orchestra
sotto le macerie d’un racconto fermo
nei giorni invertiti dal tempo
Zitti tuoni
disegnati sugli spartiti
suonano tempesta
nella polvere terrena dell’umano delirio
che cancella il vento
donando aspetti di poca bellezza
al cospetto alato
E mentre gli angeli della mia platea
sono altrove
sputo le mie paure fuori dal campo
e m’inchino all’applauso
della mia ombra!
Elisena
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