Vorrei rimare col canto degli uccelli
con le penne degli indiani
e sull’ali delle farfalle
giocare con la perfezione delle ore
per ingannare il tempo
disperso negli scarti rubati
per liberare in alto
ogni mia emozione
accantonata con gli avanzi
dei sentimenti stipati nell’anima
Ma il cielo
non sopporterebbe il mio peso
e quest’ali così cucite
a mo' di nuvole
strappate alle stelle
Così rimo solo con le mie parole
viziate d’amore e stabbiate sul soffitto
nell'attesa che il cielo
entri da una finestra
a chiedermi scusa
per afferrarlo e poi baciarlo
sulla sua bocca d’ombra!